venerdì 14 settembre 2012

Non Essere Proprio IN VENA

In genere usiamo alcuni idiomi ed espressioni di lingua parlata così come le impariamo senza chiederci da dove vengano e perchè così composite abbiano quel senso ..
Quel giorno di sicuro riuscii a capire perchè si suole dire "non sono in vena" ..

L'ausiliaria ci venne a prendere per portaci dall'anestesista della rianimazione a mettere un cateterino.
Nonostante, il giorno prima, la paziente con arte retorica avesse fatto di tutto per evitare un' ulteriore manomissione del suo corpo riuscirono a convincerla che questo era un passo necessario in quanto, verosimilmente, sarebbe stato necessario affrontare cure importanti, come la chemioterapia, per cui  era opportuno che il paziente avesse un accesso venoso diretto.

Detto fatto !
Di nuovo l'ausiliaria ci portò davanti ad una porta a vetri, di nuovo citofonò disse la parola segreta e di nuovo si aprirono le porte del covo di Alì Babà.
In realtà non c'erano nè i 40 ladroni nè Alì Babà ma ci accolse comunque un ragazzo veramente olivastro di carnagione con i tratti quasi orientaleggianti;
indossava una divisa verde da cui spiccava il cartellino bianco con scritto medico.
Subito ci salutò e chiese come andava, spiegò in breve che cosa stava per succedere e ci affidò nelle mani di un infermiere esperto.
In quel momento la ragazza prese la situazione in mano e disse al medico <ora mi operi te! io ho parlato con te e mi operi te!>
Il dott. Alì Babà spiegò che non si trattava affatto di un'operazione ma che accettava di procedere personalmente purchè lei si tranquillizzasse.

Da questo momento in poi cominciò la caccia al tesoro !
Partì una prima ecografia per sondare il terreno..tutti gli astanti indicarono la vena ascellare come la migliore <ma che bella vena!! > <ma che fortuna già l'abbiamo trovata> ....Tuttavia...
il tubicino maledetto si fermò una prima volta a causa di un linfonodo che ostruiva il passaggio..

Cercarono un'altra vena ...scelsero l'altro braccio..il tubicino maledettissimo entrò ma si fermò stramaledettamente una seconda volta.....

La paziente non era più molto calma e cominciava a dare in escandescenza e a minacciare tutti dicendo <lasciatemi andare o vi denuncio!! vi denuncio ! non acconsento più a questo tipo di trattamento!>

Forse temendo di essere denunciati o forse essendosi inteneriti e mortificati per la disfatta la mandarono in cameretta e le diedero appuntamento dopo due giorni.

La volta seguente il dott. Alì Babà appena vide la ragazza disse <ti fidi di me? se ti fidi facciamo presto> 
e lei <mi sono sempre fidata ciecamente di te, ti minacciavo solo per metterti pressione!>.
Lui fu bravissimo decise che il tubicino doveva fare un percorso brevissimo, quindi scelse una vena e, senza passare dalle braccia, incise direttamente il collo;
il dolore fu minimo e in poco tempo avevamo una donna bionica dal cui collo fuoriuscivano tre tubicini blu con dei campanellini sopra a mò di mazzetto dei fiori!!


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