giovedì 13 settembre 2012

IL PRIMO INTERVENTO NON SI SCORDA MAI

L'infermiera bussò in camera e ci chiese di prepararci per l'intervento; consegnò alla ragazza una lametta per depilarsi e dell'acetone per togliersi lo smalto.
Usciti dal bagno ci fece indossare soltanto un camice verde semitrasparente e aperto dietro, per contenere i capelli ci diede una cuffietta verde.
Salimmo sulla barella e cominciò il viaggio!

Tutti coperti fino al collo con delle lenzuola candide passammo per i vari corridoi.
Così sistemati riuscimmo a vedere soltanto il soffitto bianco che scorreva velocissimo sopra di noi come nei film.
Arrivati alle grandi porte scorrevoli le ausiliarie suonarono e dissero qualcosa al citofono, pensai che per entrare ci fosse bisogno di una specie di parola d'ordine proprio come accade nei rave.

In attesa "dell'esecuzione" venimmo parcheggiati in una stanza grigia e piccola.
Lei cominciò a guardarsi intorno e vide qualche macchinario dalla dubbia funzionalità sparso in giro, le luci erano al neon, solo nella parete posteriore c'erano lavandini e strumenti che sembrano meno sistemati a caso degli altri. 
Durante i suoi 26 anni aveva visto gli ospedali solo di martedì col Dr. House e facendo il paragone cominciò a piangere pensando di essere in un tugurio di sala operatoria.

Poco dopo per fortuna arrivarono gli infermieri che ci portarono nella vera camera operatoria tutta illuminata e ordinata dove si poteva avvertire un gradevole frescolino.

Gli ultimi ricordi prima di perdere i sensi sono quelli di una donna che ci fece l'anestesia e le innumerevoli parolacce che quella ragazza fece uscire dalla sua bocca...
i medici per evitare che dicessimo cattiverie ci avevano suggerito di pensare ad una cosa positiva prima dell'anestesia..ma credo che la mia "dolce" metà non avesse seguito il consiglio...

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