domenica 30 settembre 2012

NOTTE PRIMA DELLA CHEMIO

E' domenica e domani c'e' il classico appuntamenro con la chemio 
.......come non mancare !
tendenzialmente sono tranquilla, alla quarta volta che vai tutto e' piu' semplice... o cosi' sembra ! 
<e' piu' brutto a dirsi che a farla questa cara abvd> come dico atutti quelli che sentendo la parola chemioterapia mi fanno la faccia dispiaciuta e sconcertata alla Barbara D'urso.
Tuttavia a pensarci bene qualche strana sensazione viene... 
un'insolita pienezza, simile alla nausea, proprio tra sterno e gola ...tanto che mi viene in mente un gran cavolata... <non sara' mica il malumore e la paura del linfoma che si fanno sentire? ....alla fine per lui domani sara' un altro passo verso la morte...> mmm boh

 domani e' un altro giorno e si vedra'

venerdì 28 settembre 2012

CORTE DEI CONTI

Tutto è cominciato con una telefonata un po' strana in cui mia sorella mi chiedeva <ma tu prendi l'allopurinolo???>
E io <si perchè?>
Lei <niente è che io lo do al mio cane per non fargli cadere i peli sui testicoli>
                           .......................................................
Il criceto nel cervello mi ha cominciato a girare velocissimo e i pensieri andavano veloci come nel tunnel del Cern;
<che medicine prendo?? a cosa servono ?? contiamole!!>
Una cosa era "certa ma sicura" io testicoli non ce li avevo!!
Dunque , ho deciso di andare a chiedere al mio medico di base che cosa fossero tutte quelle medicine che avevo schierato sulla scrivania della camera a seconda delle ore in cui si dovevano prendere.
(Le medicine di sinistra erano per la mattina, quelle al centro di pomeriggio e a destra quelle della sera).
La dottoressa, quindi, mi ha spiegato che la mattina prendo una protezione per lo stomaco, il pomeriggio la pillola anticoncezionale (per controllare che il numero di piastrine non cada a picco con le mestruazioni) e infine l'allopurinolo per ridurre l'acido urico.
Poi mi ha tranquillizzato dicendo che sicuramente mia sorella somministrava quest'ultimo insieme ad altri farmaci.
                                                
                                                 CONSIDERAZIONE FINALE 
....Se ci aggiungo pure le punturine di eparina e per i globuli bianchi mi rendo conto di essere un'impasticcata, mi guardo allo specchio e mi dico <sono una nonna vecchiarda!!><non posso fare manco aperitivo che sennò rischio di finire come Amy Winehouse>.




mercoledì 26 settembre 2012

INDOVINA CHI

La curiosità è femmina..
Oggi, mentre facevo colazione, mi sono chiesta che aspetto avesse il mio linfoma..
 le varie immagini di google non mi piacevano proprio.. 
Allora ho cominciato a fare scommesse <sarà maschio o femmina??> ....
<se fosse umano che faccia avrebbe??.>
In un minuto mi sono ritrovata a ragionare come quando da piccola giocavo con indovina chi ; un gioco dove per indovinare il personaggio si facevano un sacco di domande tipo <ha gli occhiali? ha i baffi?>


Dapprima ho immaginato che fosse una femmina perche' notoriamente sgarbi di questa portata si fanno tra donne...si si sicura al 100% che è una linfoma invidiosa..
le donne si tirano i capelli tra loro...figurati!!

..Poi pero' ripensandoci bene . . .. mi e' venuta in mente una domanda che mi ha rischiarato le idee tipo illuminazione sulla via di damasco.. < chi e' quel parassita che ci si appiccica come un koala, che vive a nostre spese e non se ne va piu' dalle scatole neppure sotto minaccia?>.
La risposta era semplice ...o il fungo o la zecca o l'uomo!!
Ebbene si  il mio Linfoma era un uomo!!!
E che uomo visto il potere di vita o di morte che aveva su di me stile imperatore romano!!!! 
A questo punto mi è balenata un'immagine su tutte, ossia quella di Fonzie che con il suo giubbotto di pelle nero in silenzio gestiva tutte le situazioni a suon di pollice !

Io non so le altre come immaginano il loro Linfoma....il mio io ve l'ho presentato!! 

martedì 25 settembre 2012

FATTE NON FOSTE A VIVER COME BRUTE

I dottori si erano raccomandati molto: non bisognava uscire troppo, al massimo passeggiate all'aria aperta e nei boschi....
Io a scanso di equivoci ieri ho approfittato per fare una zingarata con le amiche. Siamo andate a Narni, paesino molto molto bellino, con la festa medievale e gli assaggi del vino, Poi sempre per rispettare i dicta dei medici ho pure approfittato della visita alle chiese sotterranee.....
..dove l'aria è di molto aperta..
infatti, credo di aver respirato la stessa area dei monaci domenicani del 1400..
"Tanto".... ho pensato.. "l'importante è che non lo scopre il Linfoma che poi, geloso com'è, per farmela pagare che sono uscita con le amiche, spiffera tutto a quei 4 globuli bianchi..che sono sono rimasti pochi ma sono un po' permalosetti... quelli come niente mi organizzano un raffreddore e mi fanno bloccare la terapia!!!>
Maledetti cospiratori del sistema immunitario!!! spero non mi scoprano mai!!

Ma io penso che alla fine aveva ragione Dante non siamo fatte per vivere come delle brute; 
non mi farò mettere i piedi in testa da un linfoma, seguirò il mio istinto e se mi sentirò di uscire oltre le colonne d'ercole lo farò.
E' ovvio che devo riguardarmi e che non posso fare la maratona di New York ma nemmeno posso incarnare le vesti di Penelope che tesse la tela aspettando che ritorni la sua salute.
Troppo facile mettersi a scanaleggiare col pigiamino rosa.
Io però ho deciso che ogni mattina mi vesto e mi abbino anche!
Mi sono pure dotata di uno smalto arrogante!
Ogni tanto qualcuno che mi incontra in giro mi dice <Ah ma esci? sei pure tutta vestita carina> e io rispondo < c'ho un linfoma mica sono malata!! >.



Smalti arroganti da abbinare al Linfoma di Hodgkin.


lunedì 24 settembre 2012

UN TAGLIETTO ALLA ROBESPIERRE

Che dire la salute è la prima cosa...ma quando si è femmine in questi casi si pensa anche ai cambiamenti del fisico..
Sarebbe da ipocrita, nel mio caso, non ammettere che ho sperato troppe volte che i capelli, per qualche strano sortilegio, rimanessero ancorati alla testa; per il momento ciò è ancora realtà ma so che prima o poi chiederanno il divorzio.
Non sarà una separazione inaspettata, infatti, arrivata alla terza chemio le avvisaglie sono presenti da molti giorni; ogni mattina pettinandomi colleziono un bel toupè.
Tuttavia, qualsiasi cosa succeda non avrà nessuna importanza, l'essenza di una donna non è rappresentata da una chioma folta, essa è solo un vezzo.
In fondo in fondo so che è banale ricordarlo ma tutto ciò che è rinascita in natura è rappresentato da un periodo di stasi e di decadenza; basti pensare alla primavera ..i mandorli in fiore in inverno non erano forse spogli ?
Soprattutto noi alla nascita non eravamo spelacchiati?
I fiori di mandorlo sono i primi a sbocciare in primavera, talvolta nel tardo inverno, e per questo simboleggiano la speranza, oltre che il ritorno in vita della natura .

e poi...da ultimo,
siccome nessuno di noi si chiama Sansone, nel frattempo consiglierei di accorciare  gradualmente ma nettamente i capelli tanto per abituarsi all' eventualità. 
Io, per esempio, ho adottato un caschettino alla Robespierre che ho denominato così perchè il taglio è netto e mi arriva preciso appena sotto al cranio .. 

sabato 22 settembre 2012

LE IDI DI SETTEMBRE

In fretta e furia arrivò la terza chemio terapia, fissata per il 14 di settembre, e come le altre volte non ci furono problemi di sorta, tutte le medicine vennero iniettate e dopo 5 ore la ragazza tornò a casa senza disturbi.
Il "bello" è che i disturbi cominciai ad averceli io che già da tempo mi sentivo dolorante e indebolito; ero regredito al punto che dal collo mi si poteva notare soltanto con un palpeggiamento mirato.
Non mi sembrava possibile che fossi arrivato a questo punto...la tipa più o meno se la cavava ogni volta e a parte qualche nausea stava sempre a mangiare.
Maledetta a lei non si scordava neppure una medicina!!
 Secondo me aveva fatto un patto con il diavolo perchè,nonostante perdesse milioni di capelli al giorno e nonostante le si fossero sfibrati, lei era ancora lì che manteneva una discreta, spettinata, chioma riccettina.
Anche la pelle s'e l'era mantenuta candida e priva di inestetismi.

In tutta sincerità dal terzo quarto giorno, capii che le non mi desiderava più, cominciai ad essere veramente annebbiato e a perdere i sensi in alcuni momenti ...non riuscii più a pensare serenamente

E adesso che si fa?..restiamo qua! 
Per semplicità! 
Fingendo che ci sia 
un pò di intimità ..


Da ora in poi comincerò a riportavi tutti i pensieri della ragazza in prima persona così come li sentivo io trascurando di raccontare i miei che più che altro riguardavano i dolori e la fatica per andare avanti..

venerdì 21 settembre 2012

E SE LA MERKEL CI STACCA LA FLEBO?

Sembra strano a dirlo ma ...quasi tutto è più semplice nel campo medico...
Mentre eravamo ricoverati in ospedale vedevamo tutti i telegiornali del mondo e una cosa, da Linfoma, l'avevo capita: in Italia da mesi c'era la crisi economica, molti se ne occupavano con svariate manovre finanziarie ma la situazione peggiorava e basta..
I migliori economisti del mondo si preoccupavano di dare una soluzione al famosissimo spread ma nessuno aveva ancora cavato un ragno dal buco..
Tutto ciò mi venne in mente quando durante la visita della terza chemio il dottore disse   < va tutto bene ma il tasso dei globuli bianchi è un pò bassino, se non lo alziamo non possiamo procedere con la prossima terapia>.
I miei pensieri con molta ingenuità collegarono lo spread economico a quello bei globuli bianchi e pensai che questo era un guaio grosso!!
< e se Angelina (Merkel) ci caccia dall'ospedale???  >
Tuttavia il medico con molta semplicità e sicurezza, compilando una ricetta rossa, proseguì < ogni quindici giorni, il giorno dopo la chemio farai una punturina sulla pancia, stai tranquilla che con questo fattore di crescita i valori risaliranno>.

Un ultimo pensiero mi balenò nel cervello.. <ma non è che esiste una punturina sulla pancia anche per risanare le finanze e nessuno ce lo dice ??>

giovedì 20 settembre 2012

IL PRANZO E' SERVITO!

Non potei fare a meno di notare uno strano cambiamento nella ragazza.
Prima di essere ricoverata, quando le cose tra noi andavano ancora a gonfie vele, lei non mangiava mai; di mattina faceva una buona colazione, a pranzo mangiava solo frutta e a cena si concedeva un piatto nutriente ma modesto.
Per tutta la giornata non toccava altri cibi.
Ma cara chemioterapia da quando ci sei tu tutto questo non c'è più (acqua azzurra acqua chiara).
Stranamente e inspiegabilmente da quando cominciò le cure un appetito atavico si impossessò della giovane donzella che, da piccola ammalata, durante i pasti diventava un tirannosauro rex che pretendeva carne carne e carne! 
Prima del pranzo e della cena, spesso, cominciava ad aggirarsi con fare inquisitorio in cucina per assicurarsi che le porzioni fossero sufficienti... 
A questo punto la madre chiese ai dottori se quello della ragazza fosse un comportamento normale ma i medici risposero che il cortisone aveva sicuramente aumentato la fame e inoltre spiegarono che l'inappetenza del pre-ricovero era causata dalla malattia.
A questo punto....


Per quanto riguarda le nausee la ragazza scoprì che spesso se ne vanno mangiando, che gli alimenti salati fermano un po' di salivazione e che un cubetto di ghiaccio in bocca ( o un ghiacciolino) possono distrarre lo stomaco dal mal di mare!   
Se proprio voi non resistete potete provare un rimedio omeopatico la nux vomica o altrimenti il classico plasi*.

A volte non si avrebbe voglia di mangiare ma come disse il dottore super figo <finchè è possibile bisogna mettere un po'  di paglia nel fienile per sostentarsi nei momenti più difficili>.

LAWRENCE D'ARABIA

Tra una visita e l'altra, tra un omeprazolo e un trimetoprim, arrivò il giorno della seconda chemioterapia.
Stavolta si sarebbe svolta in day Hospital.
La mattina giungemmo alle 8.00 presso l'ospedale dove prima ci fecero il prelievo, poi la visita e infine ci fecero scegliere il lettino su cui volevamo stenderci.
La paziente era molto tesa perchè era la prima volta che avrebbero utilizzato il famoso porter; temeva fortemente che non funzionasse, aveva paura si fosse otturato......tuttavia per fortuna le paure risultarono infondate e la dose cominciò a scendere imperturbabile.

Le infermiere molto disponibili e carine chiesero alla ragazza se avesse voluto indossare delle cuffiette gelate da mettere sulla testa per scongiurare, per quanto possibile, la caduta dei capelli.
Nonostante non fosse accertato che l'esperimento avesse successo, e anzi nonostante fosse più che certo che dopo l'iniezione del farmaco rosso i capelli l'avrebbero abbandonata, decise di provare la cuffietta blu!
In pratica il marchingegno consisteva in una specie cappuccio gelato da mettere in testa per far in modo che meno sangue affluisse nei capillari del cuoio capelluto e così che anche una quantità minore di farmaco raggiungesse la testa.

In ogni caso la cuffietta era di misura unica così la mamma della ragazza per far aderire meglio il cappellino al cranio cominciò a fasciarla stretta stretta e a fare dei fiocchi in cima tipo uovo di Pasqua.

Ogni tre quarti d'ora si ripeteva la scena dello sfasciamento e del fasciamento della testa, ogni volta il risultato fu diverso da uovo di Pasqua, a mummia a Lawrence D'Arabia!







Cuffietta gelata.
Grazie al premedicamento a base di antistaminici a antivomito il ritorno a casa fu tranquillo e senza complicazioni.

mercoledì 19 settembre 2012

TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI

Uno strano fenomeno risaltò ai nostri occhi dopo aver frequentato le sale d'attesa dei medici specialistici o i corridoi delle Aziende Sanitarie Locali. 
Infatti, parlando con coloro che, come noi aspettavano il proprio turno, spesso ci trovavamo a confrontarci sulle patologie e malattie di cui eravamo affetti.
La cosa singolare e curiosa era che spesso molti di loro usavano parole inappropriate e perifrasi arzigogolate pur di non usare la parola "tumore".
Riuscimmo a sentire parafrasare con gli esempi più assurdi la semplice realtà delle cose.
Perlopiù a non accettare questa definizione scientifica erano le persone sopra i 50 anni che parlavano di "male" "malaccio" e "brutto male".

La verità è che non bisognerebbe aver paura di pronunciare una parola che di per sè ha un'accezione variamente negativa; con essa si ricomprendono una vastità di patologie con cause e diverse e distinte, con cure specifiche e non sempre fortemente aggressive.
In alcuni casi è sufficiente asportare la parte coinvolta senza il bisogno di sottoporsi a chemio o radio.
Una summa divisio, infatti, vorrebbe da una parte i tumori benigni ove le cellule malate si moltiplicano senza controllo limitatamente ad un organo dall'altra i tumori maligni  dove, invece, le cellule tendono a staccarsi, a invadere i tessuti vicini, a migrare dall'organo d'appartenenza per andare ad attaccare altri organi vitali; un processo che prende il nome di metastatizzazione.
Giusto per dare un'informazione ci soffermiamo nel dire che nel Linfoma di Hodgkin non si parla di metastasi pur trattandosi di un tumore maligno.


In ogni caso la realtà va affrontata, tu malato se proprio non vuoi parlare di "tumore" chiamalo se vuoi "neoplasia", chiamalo se vuoi anche "giacomo" l'importante è non avere paura di essere sconfitti.








IL SINAI TIME

Come detto poco sopra non era certo buona creanza esporre la ragazza ai microbi;
i dottori si raccomandarono fortemente, prima di rilasciarla ai genitori, di tenere la piccola immunodepressa lontano da qualsiasi fonte di germi.
Infatti, come lungamente spiegarono alla ragazza, le chemioterapie avrebbero potuto incidere consistentemente sul numero dei globuli bianchi, soldatini protettori dell'organismo dalle infezioni, dai virus e dagli agenti esterni negativi.
Il netto abbassamento delle difese immunitarie presumibilmente sarebbe avvenuto tra il settimo e il dodicesimo giorno dopo la chemio; in questo lasso di tempo la paziente sarebbe dovuta vivere in un regime igienico altamente controllato.

Le regole basilari che i medici, sul Monte Sinai, scolpirono sulla pietra furono;


  1. Non avrai altro dottore cui rivolgerti al di fuori della nostra ematologia.
  2. Ricordati di santificare le feste prendendo l'antibiotico del sabato e della domenica.
  3. Non commettere atti impuri o se proprio devi dopo lavati le mani.
  4. L' amuchin* non è un presidio medico chirurgico ma è la tua migliore amica.
  5. Non rubare la roba d'altri che è piena di microbi. 
  6. Non prenderai altro farmaco non prescritto al di fuori della Tachipirina.
  7. Non desidererai i farmaci fans.
  8. Onora  il colluttorio e il bicarbonato dopo i pasti per evitare le afte.
  9. Non fumare.
  10. Non desiderare la donna d'altri che poi finisci all'infettivologia.

Dopo che fu dettato il decalogo, non essendo sintetici come il Signore, zelantissimi continuarono a stilare un'ulteriore lista dei CONSIGLI PER GLI ACQUISTI :
  • Addio ai cani, gatti, criceti e altri animali viventi o imbalsamati; 
  • Allontanamento coattivo da bambini possibili-probabili-certi portatori di virus raccattati agli asili;
  • Abolizione dei cibi crudi, poco cotti o esposti a lungo nei banchi dei supermercati (formaggi, insalate di riso e affettati).
  • Messa al bando della frutta e della verdura non previamente cotta o bollita.
  • Disprezzo e disdegno per aperitivi ove poter raccogliere le altrui patologie tramite l'inserimento delle dita nei piatti comuni come la scodellina delle noccioline.
  • Denigrazione e biasimo per  le discoteche e i mezzi pubblici in cui gli untori approfittano per sudare e tossire le malattie sugli altri.
  • Uso obbligatorio di bottiglie piccole, porzioni monouso di cibi, microconfezioni di creme e detergenti.
  • Disinfezione approfondita giornaliera della camera della neutropenica.
  • Censura assoluta nei confronti dei quotidiani sfogliati da mille ditini leccati.
  • Massima allerta per polveri sottili, talchi, fumo di sigaretta, fiori e pollini.  

Fu così che riempita una moleskine di precetti la paziente e i famigliari cercarono di osservarne almeno un buon 12% ! 

martedì 18 settembre 2012

REMEDIOS LA BELLA

Una volta che fummo tornati a casa cominciò il pellegrinaggio dei fedeli verso la nostra abitazione.
Nonostante, furono espressamente avvertiti tutti gli esseri viventi di nostra conoscenza che era preferibile, per la paziente, non ricevere visite ogni giorno ricevevamo almeno 5 persone. 
Dopo una settimana di flusso costante di ospiti eravamo riusciti anche a fare una statistica sui gusti e sul gradimento delle bibite offerte; notammo che il chinotto andava per la maggiore essendo frizzante e amaro insieme.
Tuttavia, non potevamo certo lamentarci perchè, ogni giorno, ci ritrovavamo con qualche dono prezioso in più! 
Collezionammo molti molti libri tanto da poter aprire una bancarella sul tevere!
Assaggiammo tutte le torte-fatte-in-casa possibili e immaginabili perchè, spesso e volentieri, c'era pure chi, similmente all'omino della pizza, suonava, lasciava la scatoletta e se ne andava in silenzio senza neppure varcare il cancello.
Ricordo che il pensiero più carino e che ci diede più soddisfazione, perchè dava proprio l'idea di essere stato confezionato per un malato, fu una busta bianca rigida di cartone con all'interno tre arance, 2 pacchetti di wafer e un super mitico pacchetto di caffè da macinare! 



Molti degli avventori giunsero alla Mecca solo per verificare che la ragazza fosse ancora viva; infatti, nel piccolo paese già si era sparsa la voce che c'era poco da fare o che il peggio era già avvenuto.
Di conseguenza quelli che non ci conoscevano direttamente escogitarono altri metodi per carpire informazioni preziose:
infatti, in quel periodo, addirittura, si impennò il numero delle richieste di amicizia ricevute su facebook.
Era chiaro che prima di vederla lasciare questo mondo tutti volevano averla vissuta per un po' o aver potuto vedere le sue foto private del network.
O forse, da ultimo, altri la vollero aggiungere solo per controllare le azioni attive sul suo profilo e poter constatare quando Remedios la bella avrebbe lasciato questo mondo ascendendo al cielo misteriosamente.
Remedios la Bella che ascende misteriosamente al cielo nel
bagno di casa sua. G.G.Màrquez


lunedì 17 settembre 2012

IL SACRIFICIO DI IFIGENIA

A questo punto i dottori ci comunicarono che la nostra detenzione sarebbe terminata l'indomani; infatti, avendo verificato che la prima seduta di chemio era filata liscia come l'olio non avevamo più motivo di vegetare sul letto di un ospedale.
Saremmo stati a casa per poi presentarci ogni 15 giorni al reparto di Day Hospital a fare le chemio.

Ad ogni modo l'avventura a livello chirurgico non era ancora terminata in quanto, ci dissero che le vene della ragazza non si prestavano all'iniezione della chemioterapia per mezzo del semplice agocannula; e di certo non potevano mandarla in giro con un mazzetto di campanelli in plastica che fuoriuscivano dal collo!
La soluzione si chiamava porter ossia un catetere venoso in titanio da infilare sotto pelle e  da dove poter iniettare le cure.
Fu così che ci consigliarono di andare in un notissimo policlinico di Roma, presso un bravissimo Dottore, forse il migliore a livello internazionale, proprio a voler tutelare una paziente dalle venuzze timide e fragili!

E' questo il passo della nostra vita che assomiglia alla situazione descritta nel mito di Ifigenia in Aulide.
La ragazza, accompagnata dai genitori fu portata in un grande ospedale di Roma, poco prima di entrare lei cominciò a rarefare i suoi passettini sempre più piccoli, tanto che pensò <se continuassi a dividere i miei passettini secondo il paradosso di achille e la tartaruga potrei stare qui all'infinito e non raggiungere mai la porta >..
La realtà dimostrò che Zenone qualche "meno" o qualche "per" tra i calcoli l'aveva perso perchè poretti a noi raggiungemmo la porta !!!

Una volta giunti al reparto di oncologia ci venne a recuperare un infermiere molto molto gentile e premuroso che si occupò della fase di spiegazione dell'intervento e tranquillizzazione della paziente; fu così carino da mostrarci il marchingegno - "archibugio" in titanio che le avrebbero infilato sotto lo sterno.


Più o meno l'uomo raffigura il risultato
ottenuto sulla ragazza. 
      





Vista la disponibilità dell'uomo la ragazza disse < tutto interessante davvero veramente ...ma  per favore potete drogarmi così sono più tranquilla?>
Lui aggrottando la fronte perplesso chiese < che intendi per droga?? >
E lei < un pochinino di Lexot** giusto per non insultare il chirurgo se vado su di giri>.
Lui annuì e espresse il desiderio.
Ci disse di stare tranquilli perchè dal momento in cui il chirurgo fosse entrato entrato, tutto agghindato di verde, trafelato e mascherato alla Batman, al momento del termine dell'intervento sarebbero passati 20 minuti circa.
La realtà dimostrò ancora una volta che la teoria è parecchio bella ma è sbugiardata spesso dalla pratica !
il Chirurgo arrivò con due allievi e illustrò in inglese tutto il procedimento, commentando anche sarcasticamente le vene della paziente, che aspettava come la piccola Ifigenia di essere giustiziata!
Invece dell'altare sacro tutto addobbato di bianco c'era il lettino con le lenzuola candide e invece degli eroi valorosi come Achille ad assistere c'erano due ragazzi che chissà quanti esami avevano bocciato!
L'operazione durò un'ora e 40 minuti perchè il bel tubicino incontrava i linfonodi e veniva deviato da questi sù per la giugulare invece che giù per la vena cava.
Alla fine tenta di qua, tenta di là il bel cateterino riuscì a scendere nella vena cava per 15 cm e tutti fummo più felici.
Oltre a tutto il procedimento dell'operazione la ragazza ebbe modo di imparare anche un sacco di nozioni sulla filmografia giapponese perchè il chirurgo era un esperto dell'argomento e voleva coinvolgerci con episodi e racconti di film che aveva visto...
sinceramente non mai ho capito l'inerenza tra un catetere e una saga giapponese...
tuttavia lui era un santone dei cateteri e noi da pagani non possiamo dire nulla!!!!!    

LA PUNTURINA DI EPARINA

Tanto bene l'indomani del I° ciclo di chemio stavamo seduti nel cortile dell'ospedale a chiacchierare con qualche amica che ci era venuta a fare visita pizzetafrittamunita!!
Infatti, in questi giorni ci stavamo perdendo la bellissima Festa Del Vino al nostro paese; 
i vari stands del cibo, allestiti nella sagra, servivano  tra i molti piatti e prodotti tipici anche la famosa e puzzolosa pizzetta fritta!!




Ringrazio ancora oggi il contegno delle sue amiche che volendola far sentire a casa si limitarono a portare la sfiziosa e olezzosa pizzetta anzichè i "fagioli con le cotiche" o "la trippa con la mentuccia" !!! 
per fortuna che i dottori quel pomeriggio non passarono per il cortile altrimenti ci avrebbero cacciato a tutti a suon di bastonate!!
Passò solo un anestesista che titubante disse < a sto punto potevate portà sù pure un po' di vino almeno approfittavo pure io! >.

Tuttavia ..non sfuggimmo proprio a tutti..infatti l'ematolgia è segretamente gestita dal Grande Fratello che appena fai qualcosa di sbagliato ti lascia perseverare ma poi all'ora dei conti te la fa scontare con l'iva...che è stata anche aumentata al 21% !
Infatti, a rompere l'allegria del gineceo, arrivò un infermiere simpaticissimo, proprio come tutti in quel reparto, e ci disse severamente che eravamo desiderati in camera per la punturina di eparina.
La ragazza pensando fosse uno scherzo non si alzò minimamente e ci fece pure una risata sopra ...allorchè l'infermiere mostrò il contenuto di quella sottospecie di vassoio di acciaio a forma di fagiolo in cui ci si mettono le siringhe  ... 
( che poi, io sono un linfoma e non un ingegnere e quindi potrei sbagliarmi... ma mi domando e dico perchè sto vassoietto non l'hanno fatto quadrato o rettangolare? che mi rappresenta quella forma a fagiolo????? )..


Non era più ergonomico quadrato?



Comunque;
Lei capendo che era non era uno scherzo sbiancò un attimo e andò con la coda tra le gambe in cameretta.
Intenerito l'operatore sanitario cercò di sponsorizzare l'utilità del farmaco spiegando che era un trattamento preventivo allo scopo di evitare una eccessiva coagulazione del sangue e per scongiurare il rischio di trombosi.
Con estrema titubanza sugli effetti benevoli  si fece fare la punturina sulla pancia....e ci mise una pietra sopra... 


domenica 16 settembre 2012

CIAK SI GIRA, BUONA LA PRIMA

Come si suol dire Ciak si gira!
il momento che stavamo aspettando ormai con ansia e trepidazione arrivò!!
Io sapevo benissimo che che qualcosa per me sarebbe cambiata!
Da buon linfoma che ero a rigor di logica sarei dovuto regredire, forse mi sarei sentito male, probabilmente sarei svenuto o avrei vomitato...
Non rimaneva che aspettare e vedere cosa sarebbe successo...daltraparte la mia era la cronaca di una morte annunciata.. 
si sa che i dottori sono come i professori una volta che ti prendono sott'occhio non c'è più modo di recuperare!!

Era un sabato mattina pieno di sole, gli infermieri ci svegliarono e ci dissero che stavano preparando tutte le medicine per cominciare la prima chemioterapia.
Si trattava di una polichemioterapia ossia di una combinazione di farmaci che prende il nome di AVBD (dalle iniziali dei 4 componenti Adriamycin®, bleomicina, vinblastina e dacarbazina). 
Prima di iniziare ufficialmente la terapia ci iniettarono della protezione per lo stomaco, del cortisone e degli antistaminici, tutto per assicurare il minor impatto possibile sulla paziente.
La grande flebo venne avviata e per le 4-5 ore seguenti non successe nulla di strano.
Nè io nè la ragazza sentimmo particolari disturbi, lei si assopì per un'oretta e pure approfittai per riposarmi un po'.
Quel giorno non fummo soli ma si alternarono tutti gli amici della ragazza che erano venuti per sostenerla, anche se ognuno di loro era intimamente preoccupato il clima generale era gioviale e rilassato. C'era tutta un'organizzazione e una stretta pianificazione per chi doveva andare a mangiare, chi poteva andare a fumare e chi rimanere in nostra compagnia !
Finita il la flebo-silos (era enorme!!) pensavo di averla scampata  io stavo bene e anche lei non si lamentava per niente se non della stanchezza....
solo qualche giorno più tardi mi resi conto che cominciava a fare effetto il trattamento infatti, io stavo regredendo e la ragazza si lamentava per le nausee..

I dottori dissero che la prima dose era stata ben tollerata dalla paziente che non aveva risentito di effetti collaterali!
Fu proprio il caso di dire BUONA LA PRIMA!




                                     ..A proposito di chemioterapia...

Roberta Benetti, ricercatrice italiana,  ha di recente scoperto alcune molecole che bloccano la proliferazione tumorale e che, aggredendo soltanto le cellule malate, potranno rappresentare l’alternativa alla chemio e alla radioterapia: la soluzione, quindi, è quella di autoproteggersi dai tumori con l’aiuto di molecole prodotte dall’organismo umano. Una cura che – tra qualche anno – potrebbe eliminare la chemio e la radioterapia. La strada a questo tipo di cure è stata aperta dall’Università di Udine; questo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista interrnazionale Cancer Research dell’American Association for Cancer Research, una delle più prestigiose a livello mondiale del settore. « la ricerca ha per la prima volta dimostrato che una delle molecole microRna, precisamente la miR-335, è direttamente responsabile nel controllo, della generazione e delle funzioni dell’oncosoppressore Rb, gene coinvolto nella protezione dello sviluppo dei tumori. Inoltre, nello studio si evince che l’espressione della miR-335 influisce in modo diretto nel bilanciare il delicato equilibrio di protezione contro lo sviluppo tumorale, perché intacca attraverso l’indiretta influenza anche sull’oncosoppressore p53, gli effetti di due fondamentali proteine note per essere deregolate nella genesi dei tumori».




LA BUCKET LIST DI ALICE

Ormai dopo il responso dell'oracolo di Delfi avevamo finalmente qualcosa da googolare, qualcosa da cercare su internet giusto per farci una bella scorpacciata di mis-informazione. 

La ragazza "dito lesto" digitò il nome altisonante di hodgkin e dopo la classica wikipedia e i consueti siti delle associazioni contro i tumori trovò chi come lei conviveva con un inquilino un po' scomodo.
Si rese conto che esiste un mondo parallelo di persone che combattono e sopravvivono per vivere.
Esistono tantissimi blog che raccontano sotto i diversi punti di vista una storia uguale e diversa per tutti. 
Di sicuro la storia più triste ma piena di vita la leggemmo sul blog coloratissimo e primaverile di Alice una ragazza inglese di 17 anni che trovandosi in una fase terminale della malattia decise di fare una lista dei suoi desideri più grandi e "irrealizzabili" come conoscere i take that.
In realtà leggendo scoprimmo che uno dei primi sogni a realizzarsi fu proprio quello di incontrare i take that, poi vide le balene, nuotò con gli squali e ebbe anche ipad Apple Viola ...

Alice avrebbe potuto scegliere di abbattersi e rimanere in casa aspettando gli eventi o reagire e vivere la sua vita nel modo migliore..
                                       

                                         YOU ONLY HAVE ONE LIFE - LIVE IT
 

sabato 15 settembre 2012

CINE-LINFORUM

Una volta che la dea Pizia ebbe dato il suo oracolo tutti furono più tranquilli;
anche i dottori si sbottonarono un pochino e ci consigliarono di vedere un film che raccontava la storia di un famoso attore-regista che era stato affetto dal linfoma di Hodgkin.

Così la ragazza cominciò a cercare tra tutti i film, libri e santini che c'avevano portato (circa 50 libri, 200 film e 759 santini raffiguranti ogni Santo e provenienti da ogni luogo di culto riconosciuto dalla Santa Romana Apostolica Chiesa + 2 rosari a braccialetto + incenso alla mirra da Assisi + bottiglietta di Acqua Benedetta)
(ps: però i rosari a braccialetto li portiamo sempre con noi che sono carini!)
Dicevamo...guarda caso tra tutti i doni c'era appunto anche Caro Diario di Nanni Moretti.

All'indomani della prima chemio, la ragazza decise di vederselo;
Il film era diviso in tre capitoli ben distinti tra loro e inerenti ad argomenti situazioni e personaggi diversi.
-- IN VESPA 
Il primo capitolo io lo definirei un po' particolare.
Il protagonista, mentre passeggia in vespa per una Roma estiva e semideserta, riflette variamente sui quartieri della città e sui suoi abitanti.
<Passando accanto a queste case, sento un odore di tute indossate al posto dei vestiti, un odore di videocassette, cani in giardino a far la guardia e pizze già pronte dentro scatole di cartone. Ma perché sono venuti quaggiù trent'anni fa?> (cit. Caro Diario 1993).
Forse io da Linfoma non riuscii a capire proprio tutte le sfumature che c'erano. Forse tutte quelle considerazioni fatte a se stesso e i monologhi della prima parte erano adatte ad una sensibilità più alta della mia.. 

--ISOLE 
L'attore regista e un suo amico decidono di visitare e rifugiarsi nelle isole eolie per trovare la concentrazione e la calma necessari a terminare le loro opere.
In realtà non riescono a perseguire il loro intento perchè incontrano alcuni personaggi originali.
Questa parte fu molto più simpatica e allegra della prima!

--I MEDICI
L'ultimo capitolo fu quello più interessante perchè riguardava proprio la storia di un altro linfoma di Hodgkin che era stato più bravo di me e si era nascosto per più tempo.
Molti medici tra i più famosi di Roma, perlopiù dermatologi, si erano interessati del prurito del regista ma nessuno era arrivato a capire che non era un problema dermatologico ma ematologico..
<Poi un giorno a casa sfoglio un manuale che si chiama Enciclopedia Medica Garzanti, e alla voce linfomi c'è scritto, i sintomi sono: prurito, dimagramento, sudorazione.
(...)Una cosa però la ho imparata da tutta questa vicenda, no anzi due. La prima è che i medici sanno parlare, però non sanno ascoltare>  (cit. Caro Diario 1993).
Il resto non lo racconto perchè nel caso vogliate vederlo ve lo gusterete meglio!!!


Una delle cose che più mi rimase impressa del film è quando due dei personaggi parlarono dell'ora del lupo ossia quell'ora tra la notte e l'alba in cui tanta gente muore e nasce, in cui il sonno è più profondo e gli incubi più vividi, è l'ora in cui le persone si sentono più sole!

QUADRO ASTROLOGICO & CARTELLA CLINICA

Il 16 Agosto 2012 l'oroscopo dell'internazionale disse al sagittario quanto segue!:

“Qualsiasi cosa prenda, ne prendo sempre troppo o troppo poco, mai la quantità giusta”, ha scritto il poeta Antonio Porchia. “La quantità giusta non mi interessa”. Ti consiglio di adottare un atteggiamento altrettanto provocatorio, Sagittario. Comportati da bastian contrario, ma con humour e stile. Così facendo, penso che sarai perfettamente allineato con la natura sbarazzina delle vibrazioni che vorticano intorno a te. Se chiamerai a raccolta la giusta quantità di noncurante disinvoltura, probabilmente otterrai il massimo dalle burle cosmiche che si scateneranno nei prossimi giorni.>

Io da piccolo linfoma che sono non me ne intendo molto di oroscopi..
non posso dire se dicano il vero o meno...ma di certo questo risultava un po' provocatorio nei confronti della ragazza..
con tutto l'impegno del mondo lei non avrebbe potuto fare la disinvolta di fronte al comportamento da "sbarazzina"(alias stronza!!!!!!!) che aveva adottato la natura con lei!!

Infatti appena Lei lesse la previsione astrale disse <speriamo bene !!! ne ho avute anche troppe di burle cosmiche in questo periodo!! >.

A questo punto il quadro astrologico era chiaro e massimato suonava più o meno così "quando la morte ti sorride non puoi far altro che sorriderle di rimando!"
Per quanto riguarda la cartella clinica dovemmo aspettare il giorno dopo quando giunsero i risultati dal laboratorio di Perugia.

I dottori ci comunicarono "delle belle notizie" ( o almeno così le definirono loro!!) ossia:
Il Linfoma (cioè IO-me medesimo-in carne e linfonodi) era un Linfoma di Hodgkin, allo stadio 2 b, non aveva coinvolto le ossa.
Intanto il versamento ai polmoni si era ridotto quasi completamente e quello al cuore andava migliorando ma avrebbe ancora necessitato di qualche mese per riassorbirsi...
Le cure sarebbero iniziate già il giorno seguente. 
La terapia prevista dai protocolli non sarebbe stata troppo aggressiva e non avrebbe compromesso la fertilità; in questo modo non ci sarebbe stato il bisogno di andare a Bologna per effettuare la crioconservazione del tessuto ovarico.

Tutto sommato nella sfortuna eravamo stati fortunati!!



venerdì 14 settembre 2012

Non Essere Proprio IN VENA

In genere usiamo alcuni idiomi ed espressioni di lingua parlata così come le impariamo senza chiederci da dove vengano e perchè così composite abbiano quel senso ..
Quel giorno di sicuro riuscii a capire perchè si suole dire "non sono in vena" ..

L'ausiliaria ci venne a prendere per portaci dall'anestesista della rianimazione a mettere un cateterino.
Nonostante, il giorno prima, la paziente con arte retorica avesse fatto di tutto per evitare un' ulteriore manomissione del suo corpo riuscirono a convincerla che questo era un passo necessario in quanto, verosimilmente, sarebbe stato necessario affrontare cure importanti, come la chemioterapia, per cui  era opportuno che il paziente avesse un accesso venoso diretto.

Detto fatto !
Di nuovo l'ausiliaria ci portò davanti ad una porta a vetri, di nuovo citofonò disse la parola segreta e di nuovo si aprirono le porte del covo di Alì Babà.
In realtà non c'erano nè i 40 ladroni nè Alì Babà ma ci accolse comunque un ragazzo veramente olivastro di carnagione con i tratti quasi orientaleggianti;
indossava una divisa verde da cui spiccava il cartellino bianco con scritto medico.
Subito ci salutò e chiese come andava, spiegò in breve che cosa stava per succedere e ci affidò nelle mani di un infermiere esperto.
In quel momento la ragazza prese la situazione in mano e disse al medico <ora mi operi te! io ho parlato con te e mi operi te!>
Il dott. Alì Babà spiegò che non si trattava affatto di un'operazione ma che accettava di procedere personalmente purchè lei si tranquillizzasse.

Da questo momento in poi cominciò la caccia al tesoro !
Partì una prima ecografia per sondare il terreno..tutti gli astanti indicarono la vena ascellare come la migliore <ma che bella vena!! > <ma che fortuna già l'abbiamo trovata> ....Tuttavia...
il tubicino maledetto si fermò una prima volta a causa di un linfonodo che ostruiva il passaggio..

Cercarono un'altra vena ...scelsero l'altro braccio..il tubicino maledettissimo entrò ma si fermò stramaledettamente una seconda volta.....

La paziente non era più molto calma e cominciava a dare in escandescenza e a minacciare tutti dicendo <lasciatemi andare o vi denuncio!! vi denuncio ! non acconsento più a questo tipo di trattamento!>

Forse temendo di essere denunciati o forse essendosi inteneriti e mortificati per la disfatta la mandarono in cameretta e le diedero appuntamento dopo due giorni.

La volta seguente il dott. Alì Babà appena vide la ragazza disse <ti fidi di me? se ti fidi facciamo presto> 
e lei <mi sono sempre fidata ciecamente di te, ti minacciavo solo per metterti pressione!>.
Lui fu bravissimo decise che il tubicino doveva fare un percorso brevissimo, quindi scelse una vena e, senza passare dalle braccia, incise direttamente il collo;
il dolore fu minimo e in poco tempo avevamo una donna bionica dal cui collo fuoriuscivano tre tubicini blu con dei campanellini sopra a mò di mazzetto dei fiori!!


LA MITICA CRESTA ILIACA

A primo acchito quando il dottore parlò di "cresta iliaca" pensai subito all'Odissea..non so perchè il nome mi aveva portato in riva al mare su un'isoletta greca ..
mi ero trasportato col pensiero nella mitica Ilio...
Forse perchè era agosto e a parte quei due giorni a Marina di Grosseto di mare non s'era visto altro.... maledetto il giorno che c'avevano rinchiuso a 'sto Grande fratello dei poveri!!

Ben presto a riportarmi alla realtà ci fu il medico che mi spiegava come avrebbe proceduto al prelievo del midollo...mi impressionai parecchio e non è che mi ricordo molto, spiegò che questo ennesimo controllo sarebbe servito a vedere se il linfoma aveva coinvolto anche le ossa;
più o meno ci disse < è affare di pochi minuti ti dovrai girare a pancia in sotto,  faremo noi individueremo i due punti della spina iliaca destra e sinistra da dove infileremo un ago aspirato, sentirai un po' di pressione ma devi stare tranquilla perchè è tutto normale il dolore sarà minimo>.

Dopo che il dottore, con tono grave ma dolce, pronunciò milioni di parole tecniche e scientifiche tanto da saturare e ovattare tutta la stanza, che ormai era diventata quasi un tempio, a rompere la sacralità intervenne la voce da cornacchia della ragazza che candidamente disse < ma praticamente mi infilate una specie di bucatino poco sopra il sedere?>
il dottore con sguardo misto tra sdegno e tenerezza ridendo disse <praticamente e barbaramente si può dire che ti infilo un bucatino poco sopra il sedere>


In tutta sincerità fu molto più pesante sentire la spiegazione che subire l'intervento, infatti nella parte sinistra sentì dolore, nella destra percepì un sopportabilissimo fastidio e subito dopo niente più!!



FLATMATES PARTICOLARI

Durante il periodo di degenza capitò che il letto accanto al nostro cambiasse aspetto;
ogni volta che si liberava il posto e che dimettevano una coinquilina cominciava il totoscommesse!! di certo c'era solo che sarebbe stata femmina!
......e che si aggirava intorno agli 80 anni!

La prima che ci capitò era molto carina, ma aveva un difetto: nascondeva il cibo che le avanzava nel cassetto, per poterselo rimangiare nel pomeriggio ...in camera c'era sempre odore di cibo ...
Ogni tanto quando vedeva gli infermieri diceva <Datemi il tooooradolll datemi il tooooradol>.

La seconda vecchina aveva il fuoco di Sant'Antonio ed era sempre silenziosa, non parlava mai (se non per chiedere il "tooooradol")... tuttavia... dopo tanto silenzio e sintomatico mistero una volta potemmo sentire la sua voce...
Quella sera prese il telecomando e si sintonizzò sul canale dello sport, dove davano le olimpiadi di Londra, si mise a guardare la gara dei 100 m di corsa...
da subito cominciò a commentare maliziosamente la prestanza dei corridori e i loro muscoli, non contenta incitava anche la ragazza a fare apprezzamenti ... 
quella sera ci vedemmo tutte le corse e tutti i tuffi maschili !!

La terza aveva 86 anni e non si azzittiva un attimo ( ..oltre al "tooooradol" chiedeva sempre anche il "maloxz") ..per fortuna quando ricoverarono lei congedarono noi..dormimmo insieme a lei soltanto una notte; l'unica cosa mi ricordo fu quando senza rendersene conto oppure fregandosene disse alla ragazza di 26 anni < Signorì Io c'ho 86 anni e non ho mai visto l'ospedale ti pare giusto che mò m'è capitata sta cosa e sto qua dentro?> 
la ragazza rispose <sicuramente è più giusto che ci state Voi a 86 anni piuttosto che ci sto io a 26!> ....

Non fu una bella risposta...ma sicuramente fu adatta alla domanda che le era stata rivolta...

Ovviamente la ragazza fu incuriosita dal farmaco altisonante e cercò su google le sue proprietà, scoprì che ha effetti simili a quelli degli analgesici narcotici e morfinosimili ..
e pensò <ahh Gallina vecchia fa buon brodo!! vi atteggiate a vecchine indifese ma avete il vizietto !!>

PS: Sperai tutta la vita che mi somministrassero il famoso tora*** soprii purtroppo che per noi con problemi ematologici non è un farmaco adatto..  

giovedì 13 settembre 2012

Tic TAC

Eh già !
qualcuno si accorse che ancora non avevamo provato la TAC,
che ci vai a fare in ospedale se non provi quella? 
è come andare a Gardaland senza provare le montagne russe!!

Quindi, salimmo a cavallo della sedia a rotelle e ci dirigemmo verso la stanza fredda, ci stendemmo sul lettino e via giù per la vena un liquido tipo assenzio... dopo pochi istanti c'eravamo scaldati tutti !!
che strana sensazione sentire una cosa così calda che arriva fino alla vescica....il brodo è caldo si ma si ferma di molto prima!!
questo invece come una freccia sembrò attraversare il busto!!

Poco dopo cominciò a muoversi il lettino verso il macchinario che sembrava una galleria cortissima e così iniziò anche il servizio fotografico...venir sezionati e immortalati tutti per un lungo e per largo è una soddisfazione unica!!
Mi venne in mente che, di sicuro, qualche ben pensante nel mondo avrebbe utilizzato il cd della TAC per estrarre un fotogramma da mettere su facebook.

Quando finì la scansione ci riportarono in stanza e lì aspettammo i risultati che tutto sommato erano positivi per la paziente perchè il Linfoma (cioè IO !) si era sviluppato tutto nella zona del busto senza raggiungere altri organi e senza interessare i linfonodi inguinali.  

CAMBIO DI REPARTO ..SE COSì SI VUOL CHIAMARE

Da quando scoprirono che ero un Linfoma ci cambiarono reparto!
Ci mandarono nel piano di sotto dove c'era l'oncologia e l'ematologia, noi eravamo nelle camerette dell'ematologia.
Mi sembrò subito che il clima fosse diverso rispetto a quello dell'infettivologia...c'era più silenzio e anche gli infermieri apparivano più professionali e pignoli...
capii che per me erano cavoli amari!

Arrivarono i nuovi medici, due uomini con la cartelletta che avevano tutta l'aria di ricominciare col classico interrogatorio;
uno col camice bianco, sulla cinquantina, con un viso molto rassicurante e l'altro sulla soglia dei quaranta vestito con la divisa verde che si intonava ai suoi occhi profondissimi..
Era la prima volta che mi perdevo in due occhi così!!

Cominciai a pensare ciò che segue:
<come si chiamerà ..Luca?? mm no faccia da Filippo ha..>
<questo è più alto di due metri!!!! >
<OPS OPS ..ma questi sono i miei pensieri o quelli della ragazza??
ma sono io o è lei che guarda i suoi occhi??? ..
d'altronde io vedo attraverso gli occhi di lei ..quindi non sono io che lo voglio fissare così intensamente!! 
...credo..>

Mentre le mie congetture vorticose con il loro affastellarsi coprivano tutto il botta e risposta dell'interrogatorio tra medici e paziente riuscii a carpire anche un pensiero di Lei che si domandava <ma quella che ha al collo è una fede o un ciondolo?>
e pensai < AH !! piace anche a te allora!>

Non c'erano più dubbi...forse fu l'ospedale ..forse i medicinali che da stamattina avevano cominciato a darci in questo reparto ma...io ero cambiato ..  
mi ero innamorato del dottore vestito in verde!!




DEPORTIVO PERUGINO

Appena Lei aprì gli occhi vidi che eravamo di nuovo nella nostra cameretta dell'infettivologia attaccati ad una bella flebo di tachipirina.

Nel pomeriggio arrivarono i dottori a dirci che, da una prima analisi del linfonodo ascellare estratto, si poteva affermare che si trattava di un linfoma ma che non se ne conosceva la tipologia.
Ci spiegarono bene che cosa fosse un linfoma.
<Il linfoma è un tumore che prende origine dalle ghiandole linfatiche, dalle cellule che sono nei tessuti e che hanno il compito di difendere l'organismo dalle malattie e dagli agenti esterni (...) > 
< I linfomi non-Hodgkin sono neoplasie maligne; rappresentano un gruppo eterogeneo di tumori che possono derivare sia dalle ghiandole linfatiche, sia possono allocarsi al di fuori di esse, ad esempio nel caso in cui insorgano in altre sedi come nei vari organi e nel sistema nervoso centrale, o nella cute,  o nell' apparato gastro enterico etc etc>.

A dire la verità io mi annoiai molto a sentire tutta la storia del mio albero genealogico 
della famiglia Hodgkin e dei miei parenti non Hodgkin (con cui tra le altre cose litigammo anni fa per via dell'eredità di una casa al mare) .
Tuttavia ammetto che mentre i medici spiegarono dei non Hodgkin raddrizzai le orecchie per sentire come se la passasse quella banda di scissionisti che ora è diventata una grande famiglia.
A quanto ne so io loro sono numericamente superiori, mio padre diceva che per ognuno di noi c'erano sei non Hodgkin. 

I dottori ci tranquillizzarono in ogni caso c'erano ottime possibilità di cura per ogni tipologia di linfoma!!

Mi resi conto solo alla fine che mi ero immedesimato troppo nei panni della mia dolce metà e che mentre mi rassicuravo della certezza della sua guarigione avevo dimenticato che IO dunque stavo per morire!!!!!!!!!

Da ultimo mi intristii davvero molto quando appresi che addirittura il mio piccolo linfonodo, estratto dalla biopsia, era stato deportato a Perugia perchè pare che in quella città avessero delle strumentazioni migliori per analizzarlo.

Massa mediastinica.
Linfoma di hodgkin.



IL PRIMO INTERVENTO NON SI SCORDA MAI

L'infermiera bussò in camera e ci chiese di prepararci per l'intervento; consegnò alla ragazza una lametta per depilarsi e dell'acetone per togliersi lo smalto.
Usciti dal bagno ci fece indossare soltanto un camice verde semitrasparente e aperto dietro, per contenere i capelli ci diede una cuffietta verde.
Salimmo sulla barella e cominciò il viaggio!

Tutti coperti fino al collo con delle lenzuola candide passammo per i vari corridoi.
Così sistemati riuscimmo a vedere soltanto il soffitto bianco che scorreva velocissimo sopra di noi come nei film.
Arrivati alle grandi porte scorrevoli le ausiliarie suonarono e dissero qualcosa al citofono, pensai che per entrare ci fosse bisogno di una specie di parola d'ordine proprio come accade nei rave.

In attesa "dell'esecuzione" venimmo parcheggiati in una stanza grigia e piccola.
Lei cominciò a guardarsi intorno e vide qualche macchinario dalla dubbia funzionalità sparso in giro, le luci erano al neon, solo nella parete posteriore c'erano lavandini e strumenti che sembrano meno sistemati a caso degli altri. 
Durante i suoi 26 anni aveva visto gli ospedali solo di martedì col Dr. House e facendo il paragone cominciò a piangere pensando di essere in un tugurio di sala operatoria.

Poco dopo per fortuna arrivarono gli infermieri che ci portarono nella vera camera operatoria tutta illuminata e ordinata dove si poteva avvertire un gradevole frescolino.

Gli ultimi ricordi prima di perdere i sensi sono quelli di una donna che ci fece l'anestesia e le innumerevoli parolacce che quella ragazza fece uscire dalla sua bocca...
i medici per evitare che dicessimo cattiverie ci avevano suggerito di pensare ad una cosa positiva prima dell'anestesia..ma credo che la mia "dolce" metà non avesse seguito il consiglio...