sabato 15 settembre 2012

CINE-LINFORUM

Una volta che la dea Pizia ebbe dato il suo oracolo tutti furono più tranquilli;
anche i dottori si sbottonarono un pochino e ci consigliarono di vedere un film che raccontava la storia di un famoso attore-regista che era stato affetto dal linfoma di Hodgkin.

Così la ragazza cominciò a cercare tra tutti i film, libri e santini che c'avevano portato (circa 50 libri, 200 film e 759 santini raffiguranti ogni Santo e provenienti da ogni luogo di culto riconosciuto dalla Santa Romana Apostolica Chiesa + 2 rosari a braccialetto + incenso alla mirra da Assisi + bottiglietta di Acqua Benedetta)
(ps: però i rosari a braccialetto li portiamo sempre con noi che sono carini!)
Dicevamo...guarda caso tra tutti i doni c'era appunto anche Caro Diario di Nanni Moretti.

All'indomani della prima chemio, la ragazza decise di vederselo;
Il film era diviso in tre capitoli ben distinti tra loro e inerenti ad argomenti situazioni e personaggi diversi.
-- IN VESPA 
Il primo capitolo io lo definirei un po' particolare.
Il protagonista, mentre passeggia in vespa per una Roma estiva e semideserta, riflette variamente sui quartieri della città e sui suoi abitanti.
<Passando accanto a queste case, sento un odore di tute indossate al posto dei vestiti, un odore di videocassette, cani in giardino a far la guardia e pizze già pronte dentro scatole di cartone. Ma perché sono venuti quaggiù trent'anni fa?> (cit. Caro Diario 1993).
Forse io da Linfoma non riuscii a capire proprio tutte le sfumature che c'erano. Forse tutte quelle considerazioni fatte a se stesso e i monologhi della prima parte erano adatte ad una sensibilità più alta della mia.. 

--ISOLE 
L'attore regista e un suo amico decidono di visitare e rifugiarsi nelle isole eolie per trovare la concentrazione e la calma necessari a terminare le loro opere.
In realtà non riescono a perseguire il loro intento perchè incontrano alcuni personaggi originali.
Questa parte fu molto più simpatica e allegra della prima!

--I MEDICI
L'ultimo capitolo fu quello più interessante perchè riguardava proprio la storia di un altro linfoma di Hodgkin che era stato più bravo di me e si era nascosto per più tempo.
Molti medici tra i più famosi di Roma, perlopiù dermatologi, si erano interessati del prurito del regista ma nessuno era arrivato a capire che non era un problema dermatologico ma ematologico..
<Poi un giorno a casa sfoglio un manuale che si chiama Enciclopedia Medica Garzanti, e alla voce linfomi c'è scritto, i sintomi sono: prurito, dimagramento, sudorazione.
(...)Una cosa però la ho imparata da tutta questa vicenda, no anzi due. La prima è che i medici sanno parlare, però non sanno ascoltare>  (cit. Caro Diario 1993).
Il resto non lo racconto perchè nel caso vogliate vederlo ve lo gusterete meglio!!!


Una delle cose che più mi rimase impressa del film è quando due dei personaggi parlarono dell'ora del lupo ossia quell'ora tra la notte e l'alba in cui tanta gente muore e nasce, in cui il sonno è più profondo e gli incubi più vividi, è l'ora in cui le persone si sentono più sole!

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