giovedì 20 settembre 2012

LAWRENCE D'ARABIA

Tra una visita e l'altra, tra un omeprazolo e un trimetoprim, arrivò il giorno della seconda chemioterapia.
Stavolta si sarebbe svolta in day Hospital.
La mattina giungemmo alle 8.00 presso l'ospedale dove prima ci fecero il prelievo, poi la visita e infine ci fecero scegliere il lettino su cui volevamo stenderci.
La paziente era molto tesa perchè era la prima volta che avrebbero utilizzato il famoso porter; temeva fortemente che non funzionasse, aveva paura si fosse otturato......tuttavia per fortuna le paure risultarono infondate e la dose cominciò a scendere imperturbabile.

Le infermiere molto disponibili e carine chiesero alla ragazza se avesse voluto indossare delle cuffiette gelate da mettere sulla testa per scongiurare, per quanto possibile, la caduta dei capelli.
Nonostante non fosse accertato che l'esperimento avesse successo, e anzi nonostante fosse più che certo che dopo l'iniezione del farmaco rosso i capelli l'avrebbero abbandonata, decise di provare la cuffietta blu!
In pratica il marchingegno consisteva in una specie cappuccio gelato da mettere in testa per far in modo che meno sangue affluisse nei capillari del cuoio capelluto e così che anche una quantità minore di farmaco raggiungesse la testa.

In ogni caso la cuffietta era di misura unica così la mamma della ragazza per far aderire meglio il cappellino al cranio cominciò a fasciarla stretta stretta e a fare dei fiocchi in cima tipo uovo di Pasqua.

Ogni tre quarti d'ora si ripeteva la scena dello sfasciamento e del fasciamento della testa, ogni volta il risultato fu diverso da uovo di Pasqua, a mummia a Lawrence D'Arabia!







Cuffietta gelata.
Grazie al premedicamento a base di antistaminici a antivomito il ritorno a casa fu tranquillo e senza complicazioni.

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